La cimice asiatica si è diffusa negli USA e in Europa all’inizio degli anni 2000.
In Italia invece la sua presenza è segnalata per la prima volta nel 2012.
Questo insetto può essere molto dannoso per alcune colture agrarie. Infatti è stata inserita nella lista dell’Eppo (organizzazione Euro-mediterranea per la Protezione delle Piante).
Può infatti alimentarsi su oltre 300 specie vegetali con la predilezione per quelle erbacee.
La cimice asiatica è in grado di rovinare e deformare la frutta, con conseguente deprezzamento per la perdita dei requisiti di commercializzazione.
Non c’è da stupirsi quindi se Paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda abbiano aumentato le misure di prevenzione riguardo le spedizioni dentro ai loro confini.
Questi Paesi hanno infatti perfezionato ulteriormente le misure obbligatorie per gestire il rischio stagionale di infestazioni da BMSB – Brown Marmorated Stink Bug (cimice asiatica), per merci spedite verso questi Paesi dal 1° settembre 2022 al 30 aprile 2023 inclusi.
Il trattamento BMSB deve essere effettuato sulla merce, direttamente nel Paese esportatore, prima della spedizione.
L’elenco delle aziende autorizzate dai Dipartimenti dell’Agricoltura e delle Risorse Idriche Australiano e Neozelandese ad eseguire questo tipo di trattamento in Italia è pubblicato sul sito del Ministero in questo link
La normativa non sostituisce le prescrizioni previste dallo Standard ISPM n. 15.
Questo infatti rimane requisito fondamentale per l’ingresso degli imballaggi in legno in questi Paesi.
Cimice asiatica nei pallet
I pallet rientrano nella categoria di materiale ad alto rischio, quindi il trattamento BMSB è obbligatorio.
L’elenco di tutti i beni soggetti a normativa e l’elenco dei trattamenti approvati sono presenti al seguente questo link.
I controlli a terra all’arrivo nei porti e negli aeroporti di questi Paesi sono molto rigidi. Se la documentazione non è a posto la merce potrebbe addirittura venire distrutta se si sospetta contaminazione.
Quindi è importante affidarsi fin da subito ad aziende regolarmente iscritte al regime di fornitori del trattamento BMSB.
Infatti non basta fornire un certificato di trattamento, ma serve anche dimostrare da dove proviene, altrimenti verrà richiesto un nuovo trattamento a terra o l’esportazione immediata della merce.